Esiste prima o poi un momento in cui ci si rende conto che, così come per tutte le altre valutazioni mediche specialistiche, è arrivato per il nostro bambino il momento della prima visita odontoiatrica.
Il momento di solito spaventa un po’ il genitore, soprattutto quando è lui per primo a non gradire nemmeno per sé le sedute odontoiatriche!
Se un bambino decide che non vuole farsi visitare e curare sarà difficile convincerlo del contrario, quindi è fondamentale prevenire l’eventuale rifiuto a collaborare.
Ma cosa si può fare per avere un bambino collaborante dal dentista?
Una ricetta valida per ogni situazione non esiste, ma alcuni accorgimenti possono aiutare.
Innanzitutto, quando è possibile, è bene programmare la prima visita dal dentista fuori da un contesto di urgenza, legata a episodi dolorosi. In effetti per il bambino visitare un ambiente medico nuovo diventa molto meno stressante se ci si trova solo a chiacchierare e a far vedere i dentini, senza che sia richiesto altro intervento.
Sulla base delle reazioni del bimbo il dentista può decidere fino a che punto spingersi per testare la collaborazione ma senza l’obbligo di dover ottenere da lui subito una collaborazione completa per l’esercizio di terapie. Nella memoria del piccolo paziente resterà così un ricordo positivo che sarà utile quando invece sarà il momento di intervenire.
Un buon momento per decidere di fare questa prima visita può essere l’inizio della permuta dentaria, intorno ai 6 anni, quando cadono i primi dentini da latte. Questo cambiamento giustifica la novità della visita odontoiatrica, senza preoccupare troppo il piccolo paziente che può viverlo come un momento di crescita intellettuale. Se si sospetta qualche anomalia o ci sono problematiche di dolore, chiaramente tale visita andrà programmata prima: bisogna infatti sempre considerare che i dentini decidui possono essere causa di dolore come i denti permanenti.
Ma come preparare al meglio il bambino a questa nuova esperienza?
La preparazione migliore che il genitore può fare per aiutare il bambino a ben sopportare l’esperienza è la più semplice che si possa immaginare, ovvero: raccontargli il meno possibile!
Una cosa importantissima è soprattutto evitare il racconto delle proprie esperienze personali, cercando di enfatizzare le cose in modo positivo.
In effetti dai racconti personali del genitore, i bambini, dotati di estrema empatia e quindi molto abili nel leggere il linguaggio non verbale e cogliere ogni sfumatura di poca convinzione del genitore, ricavano spesso più timori che rassicurazioni; quanti adulti sono realmente credibili nel raccontare che andare dal dentista è bello e divertente? Non molti!
Altra cosa da evitare è cercare di raccontare in anticipo le manovre che compierà il dentista per prepararlo; infatti questo seppur lodevole tentativo mette in campo due problemi.
Il primo è che spesso il genitore non sa esattamente cosa ci sarà da fare e quindi rischia di dare informazioni che poi potrebbero essere smentite dai fatti, con il rischio che, se anche una sola cosa anticipata dal genitore venisse modificata, il bimbo perderebbe la voglia di fidarsi e affidarsi alle cure dentali.
Il secondo problema è che mettendosi come figura di riferimento competente sull’argomento, utilizzando magari le parole “sbagliate”, rischia di rendere inutile ogni tentativo del dentista di entrare nel mondo del bambino e trasformare tutto il più possibile in un gioco.
Ma cosa dire e fare alle domande poste a casa del piccolo paziente?
L’ideale è spiegare semplicemente che recandosi a questa visita, in questo posto nuovo, conoscerà il dottore dei dentini, un dottore che si occuperà di guardare come stanno i suoi denti e saprà spiegargli come fare per tenerli sani, oppure per curarli se già sono malati.
Alle innumerevoli domande che potrebbero scatenarsi dal bimbo, l’obiezione migliore per evitare risposte “pericolose” è quella di ammettere con sincerità di non avere la risposta, perché il genitore stesso, quando deve sapere come stanno i propri denti, si affida al dentista, che è il dottore che sa tutto dei denti.
Ovviamente tranquillizzandolo e spiegandogli che potrà fare tutte le sue domande durante la visita.
Il dentista a questo punto, avrà la possibilità di mettere in atto nel corso della seduta tutti i comportamenti più idonei (che vedremo nell’Episodio II°!), trovandosi di fronte un piccolo paziente
senza preconcetti, nati magari ancora prima di incontrarlo.
A proposito: evitare nel quotidiano di usare la figura del dentista come spauracchio per convincerlo a mangiare la verdura, a fare i compiti o ad andare a letto presto la sera, sarà alquanto utile per poter affrontare con lui la prima visita odontoiatrica in serenità!!